Autobus vecchi, minacce e aggressioni. La dura vita dell’autista Cotral

Autisti e personale Cotral che subiscono aggressione, autobus vandalizzati: questa la situazione denunciata agli organi di stampa locali dal personale Cotral che lavorano sugli autobus del sud pontino.
Da ricordare l’episodio del controllore aggredito da un ragazzo senza biglietto (anche se fra i commenti dell’articolo un anonimo ha raccontato un’altra versione dei fatti, cioè che il ragazzo da aggressore è risultato vittima di ingiurie, e si è semplicemente difeso), che peraltro non è affatto isolato, e a rimbombare è il silenzio dell’azienda Cotral, che non assiste il suo personale: “L’azienda non ha mai preso provvedimenti in merito” denunciano i lavoratori Cotral “mai una costituzione di parte civile nei numerosi processi penali a carico di viaggiatori o pendolari per lesioni o minacce. Basti ricordare l’ultimo caso accaduto a gennaio sempre a Formia quando un controllore si è visto rompere due costole: l’aggressore è sì stato condannato a un anno e otto mesi ma dalla azienda Cotral il silenzio più assoluto”.
Dunque autisti e controllori Cotral che devono subire aggressioni e minacce, soprattutto nella stagione estiva, con il sovraffollamento di autobus e l’arrivo di cosiddetti ‘turisti‘.
E d’inverno? Il problema principale è la devastazione degli autobus.
“L’anno scorso sulla tratta Formia – Castelforte decine di sedili venivano gettati dai finestrini. Almeno trenta autobus sono stati completamente smantellati dai cosiddetti vandali”.
La soluzione ci sarebbe, ovvero installare a bordo delle telecamere a circuito chiuso che verrebbero utilizzate per identificare i vandali e dunque punirli. Ma all’azienda Cotral, evidentemente interessata unicamente al profitto e non alle condizioni di lavoro dei suoi dipendenti o alle condizioni di viaggio dei suoi viaggiatori, fa spallucce: “Basta vedere il parco motori a disposizione che è completamente fuori mercato, in alcuni casi pericoloso per tutta l’utenza della strada. A Minturno il 10% dei mezzi a disposizione in deposito è evidentemente vecchio, a Gaeta siamo almeno al 30%. Pullman che non potrebbero lavorare e che invece, anche se la normativa europea prevede che dopo venti anni di servizio extraurbano vadano accantonati, in alcuni casi continuano anche con trent’anni di anzianità: senza freno elettromagnetico o cambio automatico. Non è raro che l’azienda cambi loro il motore, li faccia revisionare in Motorizzazione e quindi li reimmatricoli”.
Ma i disagi sopportati da chi lavora all’azienda dei trasporti pubblici del Lazio non finiscono qui. Pensiamo all’estate, alle temperature afose, e alla necessità dell’aria condizionata. Un servizio indispensabile, non un lusso. Ma non per i dirigenti Cotral, che permettono la circolazione, in pieno giorno, di pullman senza aria condizionata, con temperature interne che arrivano anche a cinquanta gradi.
E proprio di recente c’è stato il caso Franco Cannella, l’autista Cotral che è svenuto in un autobus privo di aria condizionata. Solo il provvidenziale aiuto di un passeggero e l’esperienza dell’autista hanno evitato il fuoristrada del pullman e una strage di pedoni.
Ma anche gli orari e le retribuzioni costituiscono un problema.
Come indicato su h24notizie.com, “All’orizzonte si profila poi l’ennesimo piano industriale per un’azienda che resta perennemente in debito “dove però i dirigenti girano tutti in nuovissime Mini Cooper”: tra le altre l’annullamento di centoventi turni con conseguente accorpamento e prolungamento degli orari di lavoro per il personale. Senza dimenticare l’ipotesi di cessione delle linee più produttive ai privati. E lo chiamano risanamento.”
[foto inizio articolo: un autobus Cotral di 30 anni fa, ancora in circolazione nonostante la legge dica il contrario]
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