Insulti e vandalismi: la fine della malsana campagna per le elezioni di gaeta 2012

E’ giunto finalmente al termine la campagna elettorale per il voto a sindaco di Gaeta: oggi è il giorno del cosiddetto silenzio elettorale.
Non si sentono più dalle sgangherate casse dei camioncini elettorali le voci degli speaker che, scandendo con enfasi il nome di questo o quel candidato, ne annunciano l’ora e il luogo del comizio. Vedremo ancora, invece, le tonnellate di volantini sul parabrezza (in ultimo, proprio ieri, un foglio gigante in formato A4 con la scansione dell’articolo di Latina Oggi in cui si dichiara l’esclusione di uno dei candidati, Cosimino Mitrano, dall’inchiesta Damasco 2 sul caso mafia a Fondi, a pochi giorni dall’articolo su il fatto quotidiano).
Vedremo ancora, inoltre, i numerosi candidati che condivideranno su Facebook il bigliettino elettorale con la loro faccia.
Qualcuno, come l’amministratore della pagina Facebook di Gaeta C’è (una delle liste civiche affiliate al già citato Mitrano), prova a fare il furbetto e abbindolare qualche allocco con le foto del pubblico del comizio di Mitrano e Raimondi al confronto (ma per quest’ultimo, anzichè riprendere il pubblico, inquadra solo il palco, allo scopo di far sembrare che non c’era nessuno a seguirlo).
Ma questa ‘furbata’ è solo la più lieve delle testimonianze dell’aggressività con cui è stata condotta questa malsana campagna per le amministrative di Gaeta.
Una campagna desolante che ha registrato attacchi vandalici, scritte contro alcuni candidati, come Salvatore Di Maggio (vedi articolo Latina Oggi) e Cosimino Mitrano (vedi articolo su Telefree), ingiustamente attribuiti al prc, e da cui il partito si dissocia. Qualche giorno prima anche una brutta lite fra candidati consiglieri nelle liste di Cicconardi e un volantino anonimo contro la famiglia del sindaco Raimondi, (che anticamente si chiamava Soriciello).
E poi una caterva di insulti. Ludik ne twitta alcuni: Lanci uova a comizio Raimondi (civico uscente), “mafioso” a sede Mitrano (Pdl), “traditore ladro” a Di Maggio (ex Pd, Idv, Sel).
Qualcuno, come il giornalista Antonello Fronzuto e la blogger Alessandra Arena, lanciano un appello agli otto candidati sindaco affinchè ci sia un dibattito pubblico, tutti assieme. L’iniziativa, ribattezzata ‘8 sedie a piazza della Libertà‘ (il nome della più importante e centralissima piazza di Gaeta), però non riesce a concretizzarsi. Sarebbe stato bello averli tutti lì, tutti e otto gli aspiranti sindaci a confrontarsi sulle tematiche e dimostrarsi validi e preparati per governare la città. Una discussione seria, pacifica. Non i soliti monologhi isolati dei vari comizi.
Alla fine, come ci informa con rammarico Alessandra Arena dal suo blog, è finito con un nulla di fatto.
Peccato, peccato davvero.
Ma, anche se il problema si ripresenterà in vista di un probabile ballottaggio (in cui ci sarà, inevitabilmente, proprio il candidato che non ha accettato il confronto a 8, ovvero Mitrano), è troppo tardi per pensarci: domani si vota.
In bocca al lupo e vinca il migliore. O dovrei dire, citando ancora una volta il buon Ludik (“Venisse almeno un Beppe Grillo, sul palchetto di fronte al mare, per farci divertire con uno dei suoi comizi spettacolari, dando fondo al meglio e a peggio che è in ognuno di noi, ridendo di cuore mentre lui manda tutti affanculo come se noi non c’entrassimo niente.“) vinca il meno peggio.
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