Digitale terrestre, ecco come ricevere i canali senza incazzarsi



Ecco qualche consiglio su come fare per sintonizzare correttamente i canali del digitale terrestre
1) Avere sottomano la lista dei canali trasmessi:
invece di procedere senza bussola è molto meglio avere la lista dei canali che si possono ricevere nella propria zona. [vedi http://www.otgtv.it/ ]

2) Essere consapevoli di avere l’antenna in grado di ricevere la banda giusta puntata verso la direzione giusta:
a volte c’è chi torna a casa, collega il ricevitore, lancia una ricerca automatica, riesce a sintonizzare due soli multiplex (privati) e poi scrive si arrabbia sostenendo che nella sua zona non c’è il segnale RAI e Mediaset, senza riflettere sul fatto che si tratta di una situazione altamente improbabile mentre è più probabile che sia il proprio impianto di antenna a non funzionare. Prima di lamentarsi e prendersela o con la RAI o con la tecnologia digitale tout court, quindi, sarebbe meglio prendere consapevolezza del proprio impianto di antenna: è installata un’antenna capace di ricevere la corretta banda dalla corretta direzione? Ovviamente per i meno appassionati è difficile rispondere a questa domanda ma alcuni “trucchi” sono facili da memorizzare. Ammettendo di essere in grado di ritrovare la propria antenna sul tetto basta controllarne il tipo: quelle a punta di freccia, chiamate “logaritmiche”, ricevono generalmente tutte le bande VHF e UHF, quindi rimane soltanto il problema della direzione di puntamento. Quelle a forma di pannello ricevono solo la banda UHF e non la VHF: il multiplex RAI principale che da novembre trasmetterà in banda VHF/MFN (multi frequency network) difficilmente sarà ricevuto da questa antenna.

 


3) Controllare che il segnale di antenna giunga correttamente al connettore d’antenna del sintonizzatore digitale:
finché ci sono canali analogici nell’etere è più facile controllare che tutto l’impianto di antenna funzioni bene, basta sintonizzare un canale analogico e controllare “come si vede”. Se il cavo di antenna è in cortocircuito o uno dei due poli è staccato non salta la luce ma sicuramente non si vede niente sullo schermo; chi ha un alimentatore dietro il televisore controlli che sia attaccato alla presa di corrente altrimenti l’amplificatore montato sul tetto non viene alimentato e quindi non amplifica il segnale. Chi è abituato a vedere la televisione analogica con molto effetto neve, con doppie immagini e disturbi di tutti i tipi (e magari era pure soddisfatto) non può lamentarsi se la ricezione digitale è “a quadrettoni” o si blocca saltuariamente.

4) Sintonizzare il ricevitore digitale:
ci sono diversi modi per farlo e dipende dal tipo di ricevitore, un buon motivo per tenere sotto mano il manuale di istruzione del ricevitore. Tutti offrono la sintonizzazione automatica, evidente almeno alla prima installazione dell’apparecchio, che è però in funzione delle impostazioni del paese di ricezione. La regolazione del paese di ricezione è importante perché nel software del ricevitore sono memorizzate le liste di frequenza previste per ogni paese: contestualmente allo switch-over si sta “ricanalizzando” la banda VHF quindi si corre il rischio di non riuscire a sintonizzare automaticamente le emittenti in quella banda se il software non è aggiornato. Ma niente paura, oltre alla possibilità di provare ad usare un’impostazione di paese diversa da “Italia” è sempre possibile usare la ricerca manuale e impostare la corretta frequenza oppure aspettare l’aggiornamento software del proprio decoder, che arriverà direttamente dall’antenna (in gergo si dice OTA, acronimo di “over the air”) in questi giorni, un buon motivo per lasciare costantemente accesi i propri ricevitori per qualche tempo.

[tratto da www.ilmessaggero.it ]

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