Le app sms gratis abbassano i guadagni delle compagnie telefoniche?



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Le applicazioni per inviare sms gratis fanno diminuire i guadagni degli operatori di telefonia mobile? Le previsioni da qui al 2016 dicono di no

In un articolo di qualche tempo fa, Repubblica.it mostrava un elenco delle migliori app per smartphone che permettono di inviare messaggi gratis e telefonare senza pagare.

Nella lista, mostrata tramite screenshot delle app riunite in una gallery, c’erano gli immancabili Whatsapp, Viber, Google Voice e Skype.

La domanda che ci poniamo è? Ma davvero queste applicazioni danno ‘noie’ alle compagnie telefoniche, cioè fanno diminuire i loro guadagni?

Nessuno più invia messaggi a pagamento, come una volta?

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Sicuramente chi ha la disponibilità di uno smartphone collegato 24 ore su 24 ad internet (tramite tariffa flat mensile), è ovvio che scaricherà app che consentono di mandare sms gratis, sarebbe da pazzi non farlo.

Ma tutti gli altri?

Beh, se andiamo a vedere, sono la maggioranza, e comunque non rinunciano a inviare i messaggini nel modo tradizionale, cioè senza app. Magari sfruttano le promozioni dei vari operatori (centinaia o migliaia di sms ogni settimana/mese ad un prezzo fisso e conveniente), ma comunque li inviano pagando.

A tal punto che qualcuno si sbilancia: nei prossimi cinque anni gli sms rimarranno più popolari dei vari delle app di messaggistica gratuita.

 


Pamela Clark-Dickson,  Senior Analyst nel settore dei contenuti mobile e applicazioni per cellulari di Informa Telecoms & Media, prevede che “Non ci sarà un calo uniforme del traffico SMS degli operatori di telefonia mobile e quindi dei ricavi, nonostante la sempre maggiore adozione e l’utilizzo di servizi di messaggistica”.

Le compagnie telefoniche avranno 722,7 miliardi dollari di ricavi dagli SMS tra il 2011 e il 2016.

Un ruolo determinante, in tal senso, sarà costituito dalle politiche di prezzo adottate dalle compagnie.

“Per esempio” – continua la Clark-Dickson nel suo articolo “gli operatori che offrono tariffe integrate che includono sia traffico voce, SMS e internet dal cellulare, stanno continuando a vedere una crescita nel loro traffico SMS e meno conseguenze negative sui ricavi”.

I ricavi globali dagli SMS aumenteranno ad un tasso di crescita annuale del 3% nei prossimi cinque anni. Ovviamente nel dettaglio ci saranno alcune zone in cui si avranno diminuzioni, in altre grossi aumenti, come in Europa occidentale, che tra il 2011 e il 2016 genererà circa 174 miliardi di euro dagli sms, seguita dall’Asia.

Il numero totale di SMS inviati in un anno sarà pari a 9,4 trilioni (cioè 9400 miliardi) nel 2016, in crescita dai 5,9 trilioni inviati lo scorso anno.

[per approfondire, vedi l’intera notizia qui]

 

Dunque, gli sms resisteranno all’ondata dei nuovi sistemi di messaggistica (compresi quelli, gratuiti, messi a disposizioni dai social network?).

Maurie Dobbin, amministratore delegato di TeleResources Engineering, è pessimista in tal senso.

Per ora, tra i maggiori fruitori degli sms come alternativa più economica delle chiamate sono le popolazioni asiatiche in via di sviluppo, come le Filippine. Lì ancora smartphone avanzati (che permettono l’uso di App come le già citate Viber e Whatsapp) sono piuttosto rari, e le persone usano modelli basic di telefonini. Ma nel momento in cui, con l’avanzare della tecnologia, si abbasseranno i prezzi dei devices più avanzati, è inevitabile il ricorso a sistemi che ‘uccideranno’ gli sms.

Staremo a vedere.

[vedi articolo su new24]

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