Mare di Gaeta, forse si ritorna alla normalità



Dopo il clamore dei giorni (in verità settimane) passati circa l’inquinamento delle acque di Gaeta, sembra si stia tornando alla normalità. Stamattina ero rassegnato a passate tre orette al mare (le prime di quest’estate, pensate un po’) in compagnia di Dauìd e di suo cugino, limitandomi a passeggiare per il chilometro e mezzo di litorale, a Serapo, ma senza nemmeno avvicinarmi all’acqua, contaminata da mucillagine, alghe morte e feci galleggianti. Invece no, per fortuna.
Serapo si presentava pulita, acque balneabili, limpide, finalmente libera dall’alone oleoso e puzzolente che faceva fuggire via disgustati, i bagnanti. Abbiamo fatto il bagno e ci siamo goduti a fondo la nostra bandiera blu, fino a qualche giorno fa solo un paradosso con lo stato del mare, vera e propria cloaca a cielo aperto. Di ritorno dalla spiaggia, su TMO un servizio di appena un’ora prima, girato a Lido Oriente: c’è un piccolo stand promozionale sugli ultimi last minut di Costa Crociere, piccola folla di bambini chiassosi, Ciano che indugia su qualche chiappa e un bel paio di tette in bella mostra di una ignara bagnante. Poi la manna dal cielo: un cameriere porta un vassoio con un mix di cocomero e melone, rinfresco gratis che subito attira dalla spiaggia qualche decina di bagnanti. Si respira la stessa aria dei minuti finali dello show di Mengacci a Gaetavecchia di qualche anno fa, quando la gente che si accalcava attorno al tavolo pieno di leccornie faceva piazza pulita di tutto, mangiando persino pastasciutta e creme con le mani: “che fette, che fette!!” esclama Ciano in uno sfogo ormonale, riferendosi all’anguria ma inquadrando ancora perizomi e reggiseni di ragazze più o meno giovani.
Ma è il servizio (anzi il reportage, come riferisce in chiusura lo stesso Ciano) successivo a far riflettere, scandalizzare, irritare. Ad aprire gli occhi, insomma. Datato appena di una decina di giorni fa, è un filmato – verità sull’imbalneabilità del mare. Parlare di mucillagine, qui, è dire poco. Ciano ferma i passanti, in riva al mare, ripetendo sempre la stessa domanda: “Ha fatto il bagno? Com’è l’acqua?”. Stessa risposta, giovani, vecchi e bambini: “No. E’ una schifezza”. Le immagini di una chiazza oleosa giallastra, mai rotta dalle onde tanto era spessa e consistente, fanno il resto. “Sento un ‘pizzichio’ alle gambe”, rivela Ciano, martire televisivo immolatosi per gli spettatori della sua emittente, che arriva addirittura a bagnarsi in acque luride pur di far vedere a tutti lo spettacolo indecente di un mare, risorsa unica per i gaetani, trattato senza pietà. Una signora sbotta “Da trent’anni vengo a Gaeta, non mi era mai capitato di vedere una cosa simile. E’ un’indecenza, sembra di stare a Baia Domizia. L’anno prossimo non metterò piede a Serapo”.
E chissà quanti altri turisti faranno lo stesso. Non bisogna dar colpa al caldo, per carità. I residui di fogna e i topi galleggianti non finiscono a mare perché fuori ci sono quaranta gradi piuttosto che trenta. Sono lì perché qualcuno, qualche industria, stabilimento, albergo o natante li ha gettati in mare di proposito. Qualcuno nonostante tutto si tuffa, chi cerca un angolo meno inquinato verso Fontania: “Apprezzo i napoletani, perché sono coraggiosi” fa Ciano, indicando una signora che si è fatta il bagno. Ma i ‘coraggiosi’ sono pochi, e la visione di una Serapo poco affollata con nessuno a mare in pieno luglio, oltre che anacronistica, è veramente deprimente. Oggi, come già vi ho detto, sembra che si è tornati alla normalità, anche se mi è sembrato una minor presenza di turisti a mare rispetto agli altri anni. Il tutto con lo sfondo di una nave di Serapo circondata da barche, yacht e piccoli velieri e con gommoni che sfrecciano a pochi metri dalla prima boa, facilmente raggiungibile a nuoto. E se poi un bagnino soffia nel fischietto perché c’è uno sparuto gruppetto di ragazzi che giocano a palla in acqua, ti sembra ridicolo.
Anche questa è Gaeta.

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