Dietrofront, nessun esonero per analisi 3
Ad Analisi matematica 3 non ci sarà nessun esonero.
E’ ufficiale il cambiamento di rotta, dopo la promessa agli studenti di Ingegneria delle telecomunicazioni di un doppio esonero scritto, da parte della prof. Tiziana Durante. “Non è per la troppa gente” ha riferito durante la pausa di metà lezione “lo faccio per altri motivi. Non ci sono aule, […] e poi in questo modo è meglio per voi, che dovete superare solo tre o quattro esercizi per passare anziché due prove intracorso, ed anche perché posso fare un appello in più, a gennaio, e magari conservarvi lo scritto fino ad aprile.”
Ma la delusione, tra i presenti, si taglia a fette: già, perché di prove intracorso o esoneri o compitini o come volete chiamarle voi, non ne abbiamo mai vista una. Alla fine del corso ci aspettano, come sempre, tre o quattro esami da superare, che vanno moltiplicati per due, scritto (o pratico, al computer o in laboratorio) e orale. E tutto questo nell’arco di una piccola “finestra” di tempo, appena venti giorni. Davvero pochi, un’impresa davvero difficile. E in aiuto degli studenti arriva raramente la possibilità di saltare la prova orale, o di un esonero scritto. Poi ci si meraviglia che si laureano in pochi, e quei pochi si laureano tardi.
Altrove sembra che vada meglio, o addirittura l’opposto delle nostra facoltà. Nessun orale, e magari scritti di una facilità estrema, del tipo test a crocette, il tutto per elevare il numero degli studenti in corso, e prendere così più fondi. Viene subito in mente l’esempio di Roma Tre, famosa qui a Cassino (non so se sono tesi fondate o dettate dall’invidia) per la “facilità” del superamento degli esami.
Il rischio, ovviamente, è di far diventare l’università un’azienda che sforna laureati a tutto spiano, capaci e non.
Ma non venitelo a dirci a noi, che gli esoneri ce li sogniamo di notte. Ma, alla fine di tutto, c’è addirittura chi sta peggio.
Ci sono “università più serie e altre, molte altre, meno” dice Ludik, costretto, così come gli altre migliaia di colleghi di Scienze della Comunicazione de La Sapienza, a non poter seguire le lezioni, congelate sine die per la mancanza di fondi. Simile destino, o quasi, anche per altre facoltà, come quella di architettura, che soffrono di mancanza di fondi (“ci sono dei professori in attesa di essere pagati”) e di sistemazioni per gli studenti. Davvero raccapricciante. “Se continua così, la laurea specialistica la prendo altrove.”
E credo che abbia sacrosanta ragione, no?
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commento inutile: la [silvia] nonchè kattiva ha cambiato link ^_^
Io “ai miei tempi” preferivo mille volte l’esame unico. L’esonero va moltiplicato per tutti i corsi si seguono nel semestre, ed alla fine, invece di 3 esami, si dovevano superare 3×2 o 3×3 esoneri, ancora più complicati degli esami…