Autobus, incidenti e scandalosi catorci circolanti
Quando ho visto quel miniautobus conficcato nel guardrail e il mucchietto di rottami e vetri rotti che costellavano la carreggiata opposta della superstrada Cassino – Formia, ho subito pensato: “Qui c’è scappato il morto”.
Invece no, per fortuna. Quel sorpasso azzardato (una normalità nella Cassino – Formia) , dettato magari dalla fretta mescolata all’incoscienza del giovane alla guida, e quel minibus che ti viene addosso poteva essere fatale.
E se al posto del minibus vuoto fosse stato il Cotral delle sette di mattina, pieno zeppo di studenti e pendolari? Non oso immaginare. La prontezza di riflessi del conducente non sarebbe bastata, specie con quei catorci che la stramaledettissima azienda laziale, nonostante la disponibilità dei nuovi Euroclass, continua a mettere in circolazione.
L’ultimo qualche giorno fa, come mi confessa Giorgetto. Ci ho viaggiato anch’io, fino a qualche mese fa, su quei rottami ambulanti, rumorosissimi e nauseabondi, e non nascondo che ogni volta che mettevo il piede sul predellino per salirci su mi facevo il segno della croce.
Già, pensate ad un guasto, un pneumatico che scoppia o dei freni che non funzionano su questi malandati veicoli anteguerra dai sedili rossi. Immaginate che questo succeda in curva, magari sulla tortuosa via che conduce ad Ausonia.
Nell’epoca degli autobus a idrogeno sembra un’assurdità, ma non lo è, cari miei.
Nell’epoca degli autobus a idrogeno sembra un’assurdità, ma non lo è, cari miei.
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