Elettronica digitale, quiz blindato
200 persone, turni con test a crocette a tempo, impossibile copiare
Alla fine ci ho pensato un po’, e alla fine del quadrimestre, ieri, ho felicemente desistito.
Un po’ troppo tardi, per molti colleghi, che mi avevano consigliato fin dall’inizio di prendere senza nemmeno pensarci quel 27 ad elettronica.
Per carità, so benissimo che 27 è un voto di tutto rispetto, ma si poteva, con un pizzico di fortuna in più, puntare ad un voticino (o due, o tre), di più: cosa che non fa mai male, in vista della discesa in picchiata a cui è condannata la mia media, nei prossimi durissimi esami di campi elettromagnetici.
Per carità, so benissimo che 27 è un voto di tutto rispetto, ma si poteva, con un pizzico di fortuna in più, puntare ad un voticino (o due, o tre), di più: cosa che non fa mai male, in vista della discesa in picchiata a cui è condannata la mia media, nei prossimi durissimi esami di campi elettromagnetici.
Il fatto è che esami come quello di elettronica digitale , da noi se ne vedono pochi. Test a crocette, quasi una pacchia.
Attenti al quasi: quiz elettronico, 40 domande in 40 minuti, turni da una quindicina di persone al massimo sparse in un aula informatica da 80 postazioni, foglio di brutta copia (colorato, per evitare che si confonda con uno simile che ti porti da casa…) fornito dal prof, zaini, quaderni e calcolatrici vietatissimi.
Attenti al quasi: quiz elettronico, 40 domande in 40 minuti, turni da una quindicina di persone al massimo sparse in un aula informatica da 80 postazioni, foglio di brutta copia (colorato, per evitare che si confonda con uno simile che ti porti da casa…) fornito dal prof, zaini, quaderni e calcolatrici vietatissimi.
Insomma, un test blindatissimo quello escogitato dal prof. Iannuzzo (bravo come pochi nelle spiegazioni – foto a fianco – ), in alternativa all’esame orale mantenuto fino all’anno scorso. Il motivo di tale cambiamento è presto detto: quest’anno due corsi (calcolatori elettronici 1 e, appunto, elettronica digitale) sono stati spostati dal secondo al terzo anno, e quindi, per consentire anche a noi ‘vecchietti’ del terzo di usufruirne, ci hanno accorpati assieme agli studenti del secondo. Risultato: una folla di 200 persone a seguire il corso, troppi da esaminare uno per uno.
Così, se il prof. di calcolatori (vedi post) ha preferito una soluzione ‘intermedia’, un test in parte pratico e in parte a crocette, con voto massimo limitato e orale opzionale per aumentare il voto finale, il prof. Iannuzzo ha scelto la strada, tutto sommato, più semplice: test a crocette, voto massimo 30 e lode (finora dei suddetti duecento ne ha preso solo uno), con zero errori, e poi mano mano a scendere.
E qui un po’ di polemiche: le valutazioni sono un po’ compresse: 30 per chi fa 35/40, 29 per chi fa
33 o 34/40, 28 per chi fa 32/40, 27 per chi fa 31/40, 26 per chi fa 30/40..
insomma, in molti casi azzeccare una risposta in più o in meno significa riuscire a prendere un VOTO in più o in meno. Troppo crudele, tenuto conto che in molti a causa della troppa fretta non riescono nemmeno a leggere tutte le 40 domande, figuriamoci a rispondere bene. E qui il timer è decisivo: una finestrella ti avverte del tempo rimanente, scaduto il quale avviene la consegna in automatico.
Io ho fatto l’esame un mesetto fa, al primo appello, e rimasi vittima della fretta, peggiorata da un problemuccio al mouse. Il voto è 27, con una crocetta giusta in più avrei preso 28.
Un po’ (ma nemmeno tanto) di delusione, poi decisi di prendere tempo: ‘vediamo come vanno gli altri esami’ – pensai – ‘poi decido’. Il prof. congela il voto, ieri la verbalizzazione.
E sono a meno 4 alla fine.
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