Sistemi radiomobili, la moltitudine dei ’segreti’ del telefonino



 

Corso caratterizzante dell’area delle telecomunicazioni, ricco e tosto. Attenti alla geometria
Che sudata. Altro che metafora: il sudore è sceso davvero copioso, nella giornate di ieri e oggi, in questa mia piccola trasferta in una Cassino stretta dalla morsa dell’afa.
stefano buzziE se già non fare nulla, con questo caldo, è faticoso, figuriamoci studiare: per fortuna si trattava solo di ripassare gli ultimi concetti del lunghissimo esame di sistemi radiomobili.
E’ la continuazione dell’esame di sistemi telecomunicazioni (stesso docente, il prof. Stefano Buzzi, foto a fianco), solo che questa volta si parla di telefonini e reti wireless: come funzionano i vari standard di telefonia cellulare, dal gsm al recentissimo HSDPA, passando all’Edge e GPRS e naturalmente l’UMTS.
Controllo di potenza, architettura di rete, meccanismi per accedere al canale radio, modulazioni, handover: queste sono solo alcuni dei ‘segreti’ che sono ‘dietro le quinte’ del funzionamento di ogni telefonino, dal più costoso a quello di quattro soldi.
Tutte procedure, più o meno complesse, che avvengono ogni volta che parliamo al cellulare o semplicemente lo accendiamo: gesti che facciamo quotidianamente senza renderci conto che in realtà nascondono meccanismi ai più totalmente sconosciuti.
Al di là, però, del ‘fascino’ della scoperta di questi meccanismi, le nozioni matematiche sono molto rigorose: guai a sbagliare concetti ‘base’ di geometria come rango pieno, hermitianità, indipendenza lineare, prodotto matriciale, inversione di matrici, ecc. Si rischia grosso, e non pochi, nell’arco dei 3 appelli del quadrimestre, sono stati rimandati all’appello successivo.
Dal canto mio, la preparazione era stata certosina (è il primo esame che ‘sbobino’ giorno per giorno, ho studiato praticamente 3 mesi, compreso il periodo delle lezioni) per far fronte alla meticolosità del docente e alla vastità di concetti, sigle, procedure, dimostrazioni e formule.
Zoppico un po’ all’inizio (codice di Alamouti, a lezione spiegato da una dottoranda) poi recupero ampiamente (accesso al canale, controllo di potenza cooperativo e non cooperativo): oggettivamente meriterei 28, ma il prof. incredibilmente decide per 30.
Una ‘generosità’ che senza rendersene conto, equilibra, per così dire, il ‘deludente’ 26 di sistemi di telecomunicazioni di un paio di anni fa.
Bene, molto bene, meravigliosamente bene. Ora si ritorna a Gaeta, e non per vacanza, purtroppo; c’è ancora da studiare nel tempo record di 7 giorni un altro esame (ovviamente molto più ‘fattibile’ di questo appena superato): fibre ottiche. Ma per fortuna ad allietarmi le membra sarà l’aria condizionata..

 

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