Foto censurate da Facebook per errore (12 immagini)

Troppo esagerata la censura Faceboook sulle foto. Ecco 12 casi di immagini naturali e innocenti che potevano essere lasciate e invece sono state cancellate per violazione del regolamento
Per permettere anche a minorenni, famiglie e persone sensibili di poter usufruire dei suoi servizi, si sa che Facebook ha delle norme particolarmente restrittive su ciò che si può pubblicare.
In particolare, l”articolo 3 comma 7 del regolamento di Facebook dice espressamente di:
Non pubblicare contenuti: minatori, pornografici, con incitazioni all’odio o alla violenza, con immagini di nudo o di violenza forte o gratuita.
Nell’immenso staff della società fondata da Zuckerberg ci sono persone che quotidianamente controllano migliaia di foto e video, scartando quelli ‘vietati’.
Ma può capitare che nel calderone delle immagini ‘scomode’ finiscano delle foto in realtà innocenti, come ad esempio quelle che hanno come protagoniste donne che allattano.
Vediamo insieme 12 foto censurate da Facebook ma che in realtà potevano tranquillamente essere accettate perchè non violano il regolamento.
Una donna tagliata in due, ovviamente con Photoshop, è stata pubblicata sulla pagina Facebook della rivista australiana ‘Zoo Weekly’. E’ stata giudicata sessista, perchè ai fan veniva chiesto in senso ironico quale preferivano delle due metà della ragazza.
La foto qui sopra ha fatto il giro del web, ed è praticamente il caso più famoso e madornale di errore di valutazione e conseguente censura da parte di Facebook.
Una bella ragazza fa il bagno nella vasca, e quelle che sono dei gomiti in realtà sembrano dei capezzoli, facendola apparire in falso topless. Insomma, braccia scambiate per seni.
Ma immedesimatevi nel ragazzino sottopagato (tutto il mondo è paese, anche Facebook ragiona in termini di utili e di minimizzazione dei costi) che deve guardare e valutare in pochi attimi se una foto è da mantenere oppure se è da cancellare per la presenza di nudità.
Voi che avreste fatto al suo posto, non sareste caduti nell’errore?
Centinaia di migliaia di neo mamme in tutto il mondo hanno pubblicato su Facebook le foto dei loro bimbi appena nati. Immagini scattate in ospedale, per immortalare il momento di gioia subito dopo il parto.
Certo, ci sono bambini più carini altri meno. Grayson James Walker, il bimbo della foto qui sopra, è nato con una rara malformazione congenita. In pratica, una parte del cranio non si era formata. Facebook ha rimosso le foto del bambino perchè probabilmente troppo ‘scioccanti’.
Togliere il diritto e la gioia di pubblicare le foto del suo bimbo, è stato un colpo che la madre di Grayson non ha digerito. Dopo il ban della foto, ha infatti ripubblicato più e più volte le foto ‘incriminate’, fino a che il suo account è stato disattivato.
Il nome di una città può essere la causa della cancellazione di una foto da Facebook. Effin, una città irlandese, ha la sfortuna di avere un altro significato. Una parolaccia, oh my god!
Praticamente, nello slang inglese, Effin significa ‘fucking’. La foto con quella scritta in primo piano è stata giudicata offensiva dallo staff di Facebook.
Qui sopra c’è un’altra foto cancellata ingiustamente da Facebook. Ritrae un bambino down, nel momento della premiazione in occasione della vittoria di competizioni sportive locali.
Ebbene sì, la foto è stata giudicata ‘inappropriata’ (sic!) da Facebook, che ha provveduto alla cancellazione. Immaginate cosa ha potuto pensare Diana Cornwell, la madre del bambino con la sindrome di Down. Dopo un po’ Facebook ha riammesso la foto, scusandosi dell’errore.
Una madre è stata bannata da Facebook per una settimana dopo aver pubblicato la foto sopra, che mostra le sue due figlie di cinque anni mentre giocano. Una delle due, per gioco, simula l’allattamento al seno. La polizia americana ha giudicato la foto come un esempio di cattiva educazione e scarsa attenzione e controllo dei genitori sui figli.
Facebook è omofoba? La foto di un bacio gay tra due uomini è stata cancellata dalla pagina Facebook di un gruppo LGTB spagnolo. La foto è stata ripubblicata con la scritta ‘censurata’, dopodichè lo staff di Facebook ha inviato un messaggio agli amministratori del gruppo, scusandosi per l’accaduto.
Un’altra foto censurata. Il puntino nero ce l’ho messo io, scusatemi :-)
Un’immagine innocente, che più innocente non si può. Due bambini (figlio e amichetto di chi ha scattato la foto), che fanno pipì in un angolo del giardino.
Irriverente ma genuina, spontanea. Una nudità che certo non crea fastidio. Tranne che allo staff di Facebook, che ha contattato la madre del bimbo nella foto per chiedere l’eliminazione dell’immagine. La scritta ‘censored’ è stata messa dopo, per protesta.
Se il Vaticano definisce opere d’arte intoccabili quelle raffiguranti la Madonna che allatta Gesù, anche semisvestita, non si può dire certo di Facebook, che ha eliminato persino le foto di dipinti con protagoniste delle mamme che allattano.
Ad essere bannate sono persino scene in cui di capezzoli in bella vista manco a parlarne, stiamo parlando di una nudità velata, direi obbligatoria per la scena così intima e naturale dell’allattamento.
Solo in un secondo momento, dopo aver bannato per tre, e ripeto tre volte, lo staff di Facebook si è rivolto all’artista Kate Hansen, autore dei dipinti, scusandosi e dicendo ‘ è stato un incidente’. Mai come in questo caso vale il detto ‘Errare humanum est, perseverare autem diabolicum’.
Dai dipinti alle foto di scene reali. L’allattamento non piace proprio a Facebook, e la foto sopra ne è la dimostrazione: una mamma serena e sorridente mentre dà da mangiare alla sua bimba, come potrebbe accadere ovunque, anche in pubblico, senza provocare alcun imbarazzo.
Infine, passiamo ad un ombelico. Dai, nemmeno l’ombelico di un uomo è possibile mettere su Facebook? Se avete la disgrazia di essere pelosi e fate la foto in primo piano, aspettatevi che vi cancellino la foto. Pazzesco a dirsi, ma è così.
Definire bacchettoni lo staff di Zuckerberg è poco, e queste immagini censurate avallano la nostra tesi.
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