Fuga di gas ad Ingegneria, ecco com’è andata
Non ero presente nel momento in cui è avvenuta la fuga di gas, ieri, ad Ingegneria a Cassino, e ho riportato solo la frettolosa opinione di un collega, dopo varie ore dall’evento, a situazione ormai normalizzata.
Solo oggi, da alcuni giornali locali, ho capito come sono andate veramente le cose:
in sintesi, gli operai che stanno lavorando di fronte la facoltà di Ingegneria hanno incautamente rotto il tubo un tubo di gas sotterraneo. Solo dopo molto tempo, accortosi del grave incidente, gli operai hanno avvertito le forze dell’ordine e i vigili del fuoco.
Nel frattempo il gas era entrato, attraverso le condotte di aerazione, all’interno delle aule della facoltà.
Sarebbe bastato una scintilla o una sigaretta accesa, e l’incidente avrebbe avuto un esito fatale ai molti studenti che erano presenti in quel momento all’interno dell’università.
Ecco la notizia riportata dal Messaggero di oggi.
«Ho assistito a scene di panico e di paura da film d’azione, che ho visto solo al cinema o in tv». Così ha commentato spaventato Francesco, uno studente dell’ultimo anno di ingegneria meccanica, che ieri mattina si trovava all’interno di uno dei laboratori di ingegneria mentre fuori, su via Gaetano di Biasio, operai intenti a lavorare sull’acquedotto pubblico, hanno tranciato, involontariamente, una condotta della rete cittadina del gas.
Erano da poco passate le nove e trenta quando il metano, “accompagnato” dal suo caratteristico odore, ha invaso gran parte dei locali della facoltà, saturando in un attimo l’aria nell’intera zona e mettendo in allerta decine e decine di studenti, personale tecnico-amministrativo e cittadini residenti nelle palazzine antistanti la sede accademica. La struttura didattica cassinate, su ordine del vicepreside, è stata immediatamente evacuata e tutti si sono riversati in pochi minuti per strada lasciando libri, quaderni, borse e portatili in aula, in laboratorio o negli studi. Anche molti residenti nelle abitazioni in prossimità della tubatura danneggiata, appena hanno sentito odore di gas, sono scesi in strada. Da qualche giorno su via Di Biasio gli addetti di una ditta specializzata stavano effettuando lavori per conto del Comune di Cassino.
Ad un certo punto, mentre stavano realizzando una traccia su un lato della strada, proprio di fronte l’ingresso di ingegneria, la benna dell’escavatrice ha tranciato di netto un tubo dal quale ha iniziato a fuoriuscire il metano, gas altamente infiammabile. Si è sfiorato il rischio esplosione. Il gas in pochissimi minuti si è infiltrato nelle condotte elettriche, oltre ad essere stato aspirato dal sistema di termo-ventilazione della sede didattica, finendo in quasi tutti gli ambienti chiusi dell’università. L’elettricità e tutti i sistemi delle due sedi d’ateneo di via Gaetano Di Biasio sono stati subito staccati, proprio per scongiurare esplosioni. «Abbiamo immediatamente fatto un rapido giro nelle aule e nei laboratori assieme ai portieri per dire a tutti che bisognava subito uscire – hanno raccontato Carmelo e Luca, rappresentanti degli studenti di facoltà -. L’aria era diventata quasi irrespirabile. La gente impaurita ha iniziato a correre nei corridoi e per le scale per raggiungere l’uscita più vicina. Scene mai viste». Via Di Biasio è stata subito chiusa e transennata dai vigili urbani, mentre sul posto sono giunte a sirene spiegate due squadre dei vigili del fuoco da Cassino e da Arce a supporto dei tecnici della società che gestisce il gas metano in città. Ci è voluta oltre un’ora e mezza di lavoro per chiudere la perdita e per ripristinare la condotta danneggiata. Sul posto è intervenuto anche il responsabile dell’ufficio tecnico dell’Università, l’ingegner Francesco Falese. Intorno all’una è stato possibile riattivare l’energia elettrica in facoltà e permettere a tutti di poter rientrare. Le lezioni sono state comunque sospese e molti studenti hanno deciso di tornare a casa. Il traffico veicolare ha subito forti rallentamenti.
Ecco infine la notizia riportata da Ciociaria Oggi:
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