Beatrice, la “bambina di pietra” che sta commuovendo l’Italia

Il caso di Bea, la bambina affetta da una rara malattia, calcificazione e ossificazione delle articolazioni, che l’impedisce di muoversi
Beatrice è una bambina di tre anni e mezzo di Torino affetta da una patologia rarissima, i cui effetti consistono nella calcificazione delle parti molli delle articolazioni.
Beatrice è stata soprannominata la “bambina di pietra”, soprannome che può apparire indelicato, ma che rende l’idea delle condizioni della bimba, impossibilitata a muovere una qualsivoglia parte del suo corpo, se non gli occhi e, in parte, le labbra.
L’anomalia genetica di cui è vittima è stata diagnosticata a Beatrice all’età di sette mesi, dopo che si ruppe un polso mentre la mamma la sottoponeva a un semplice bagnetto. La patologia, ancora senza un nome, oltre a portare rigidità diffusa rende infatti tutte le ossa del corpo particolarmente fragili e ad alto rischio frattura.
Il caso di Beatrice è recentemente venuto alla luce grazie all’appello lanciato dai genitori Alessandro, operaio, e Stefania, casalinga, i quali hanno chiesto un sostegno economico e, soprattutto, una casa senza barriere architettoniche. La vicenda è subito rimbalzata attraverso i social network e gli attestati di solidarietà non si sono fatti attendere, sia tramite email, sia sul gruppo Facebook “Il mondo di Bea”. L’appello è stato altresì lanciato dai genitori per ottenere visibilità e capire se nel mondo sono presenti casi analoghi a quello della figlia; a tal proposito, oltre a indirizzi di varie cliniche dove Beatrice potrebbe essere visitata, è arrivata anche una testimonianza dall’Inghilterra inerente una bambina con sintomi molto simili.
Dal comune di Torino, intanto, è arrivata la prima speranza di aiuto concreto, accennata inizialmente da una telefonata del sindaco Fassino e poi messa in pratica dall’assessore all’Assistenza del Comune Elide Tisi, la quale ha promesso di studiare un piano di sostegno economico alla famiglia di Beatrice, nonché di trovare una casa adeguata, magari con l’aiuto del presidente della cooperativa Di Vittorio, che si è offerto di mettere a disposizione uno dei 2.700 alloggi di cui è proprietaria.
Fonte:
Presto una casa nuova per la “bimba di pietra”
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