Prestiti online su internet, Altroconsumo sconsiglia il social lending. Vediamo perchè

La sicurezza del prestito tramite i siti di Smartika e Prestiamoci (social lending) nell’analisi di Altroconsumo. Fare i prestiti online su internet conviene o no?
Qualche tempo fa noi di Immenso blog abbiamo affrontato in dettaglio l’argomento del social lending, ovvero una forma di prestito che coinvolge direttamente i privati, mettendo in evidenza evidenti vantaggi per entrambe le parti, cioè sia per chi riceve il prestito (che ottiene denaro ad interessi più bassi rispetto a quelli che avrebbe in prestito dalla banche o società specializzate nel credito) e sia a chi vuole investire denaro facendo prestiti ‘peer to peer‘, ovvero direttamente al privato, riducendo i rischi (si presta a molte persone frammentando il capitale in tranche di soli 10 euro e decidendo autonomamente l’interesse minimo e a quale categoria di rischio di prestatori – suddivisi da AA+, il mercato più sicuro, fino a C o D, quello con interessi più alti ma anche più insicuro – dare i propri soldi).
I due siti che attualmente si occupano di social lending sono Smartika.it (ex Zopa) e Prestiamoci.it, ed entrambi i siti dispongono di adeguati sistemi contro frodi ed insolvenze, proteggendo così i prestatori.
Nonostante questo, può capitare di tanto in tanto qualche studio che possa mettere in dubbio il sistema del social lending e la sua sicurezza, come quello effettuato da Altroconsumo, secondo la quale i prestiti online tra privati sono poco sicuri e nello stesso tempo non sono vantaggiosi.
Altroconsumo ha effettuato un’indagine sul campo richiedendo, dai due siti autorizzati ad operare nel social lending in Italia, due prestiti di importo pari rispettivamente a 5 mila e 2 mila euro.
A tal proposito l’Associazione ricorda come i prestiti tra i privati non rientrino sotto l’ombrello del codice del consumo. Questo significa che, a differenza di un prestito richiesto in banca, non è obbligatorio fornire i fogli informativi standard e dettagliati che è obbligato a consegnare al cliente un Istituto di credito. E se i costi per ottenere un prestito con il social lending sono alti, i rischi per chi presta ad un privato non sono nulli.
A questi soggetti Altroconsumo invita a valutare forme di investimento più sicure e regolamentate come i conti di deposito remunerati.
Questi ultimi oltre ad essere a zero spese di apertura, di gestione e di chiusura, sono spesso anche senza le imposte di bollo in quanto a carico della Banca al fine di attrarre il cliente.
Così come le somme nei conti deposito sono come quelle che in Italia stanno nei conti correnti bancari, ovverosia garantite dal Fondo interbancario di tutela dei depositi fino a 103.291,38 euro per depositante.
Insomma, per chi non vuole correre rischi in tempi di crisi la strada è tracciata!
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