Harlem Shake? Non solo un ballo demenziale, ma anche una campagna sociale. Ecco due esempi

L’Harlem Shake usato per scopi benefici: la campagna sociale dell’associazione dei malati di Parkinson e della Croce Rossa francese
Se fino a qualche tempo fa si parlava molto di Gangnam Style, oggi il video con più parodie di Youtube è Harlem Shake.
Per quei pochi che ancora non sapessero di cosa stiamo parlando, ci riferiamo a quel ballo semi demenziale in cui, nel bel mezzo di un gruppo di persone ordinato e composto arriva un soggetto che inizia a ballare scuotendo il suo corpo (non c’è un vero e proprio elenco di passi da seguire, si va ad istinto). Ad un certo punto, il tormentone ‘Con los terrorista!’ e tutti quelli (più altri) che prima avevano avuto un atteggiamento distaccato e ordinato cominciano a ballare come se fossero mezzi ubriachi, magari vestiti con costumi bizzarri.
Molto divertente e molto di moda (persino Ramazzotti ha ballato Harlem Shake al termine di uno dei suoi concerti), anche se le vere origini di Harlem Shake sono un tantinello più serie, e risalgono al 1981 ad Harlem, a New York.
Ma sfruttando il successo di questo internet meme si possono fare cose sicuramente più significative, come delle campagne sociali.
Ne sono un esempio i due video che vedete qui sotto.
Nel primo, promosso dall’associazione olandese dei malati di Parkinson, e lo vediamo qui sotto. Sarà forse il peggior Harlem Shake che possiate mai vedere sul web, ma apre gli occhi su questa malattia degenerativa.
Un altro esempio di Harlem Shake usato per scopi sociali è il video qui sotto, della Croce Rossa Francese. Ai movimento del ballo Harlem Shake si sostituiscono le convulsioni di una terribile malattia, la diarrea, che a causa delle scarse condizioni igieniche dell’acqua e degli ambienti di molti paesi del Terzo Mondo miete ancora moltissime vittime nel pianeta.
Ma questi due non sono gli unici esempi di come un internet meme possa diventare un’idea per una campagna umanitaria.
Altri due video di Harlem Shake fatti per raccogliere fondi, rispettivamente per un’associazione per la ricerca sul cancro, la MacMillan, e un’associazione per la prevenzione degli incidenti e le morti in mare, la RNLI, si possono vedere qui sotto:
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