Addizionali Irpef 2013: al Sud si paga più del Nord, ecco perchè

Al Sud i redditi medi sono più bassi, ma la tassazione Irpef è più alta
L’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), ed in particolare le addizionali regionali e comunali, sono più alte nel Sud Italia rispetto al resto del Paese.
A rilevarlo è stato l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre prendendo a riferimento quattro profili di contribuente: un pensionato che prende mille euro netti al mese, un operaio a 1.200 euro netti al mese, un impiegato che prende 2 mila euro netti, ed un quadro a 3.000 euro netti al mese.
Le addizionali Irpef sono più aspre a carico dei dipendenti e dei pensionati con particolare riferimento alla Calabria ed al Molise, ma anche nel Lazio il prelievo è superiore alla media nazionale.
L’elevata tassazione Irpef al Sud sembra un paradosso se si considera che i redditi medi dei lavoratori nel Mezzogiorno sono più bassi rispetto al Nord.
Ma l’Associazione degli artigiani mestrina ha spiegato questa tendenza con il fatto che al Sud le amministrazioni sono più indebitate a partire dalla sanità, e di conseguenza per tamponare l’indebitamento si trovano costrette a spingere al massimo sulle addizionali anche in forza ad un Decreto del Governo Monti, il cosiddetto “Salva Italia“.
Un Decreto che non salva però i contribuenti del Sud dalla stangata fiscale. Non a caso la CGIA di Mestre ricorda come la Campania, la Calabria ed il Molise figurino proprio tra le Regioni che hanno spinto al massimo, al 2,03%, il prelievo Irpef con le addizionali.
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