Risparmio e riciclo con la crisi battono lo shopping sfrenato

Gli italiani con la crisi comprano sempre meno, e tendono a riparare le cose anzichè sostituirle acquistando oggetti nuovi. Responsabile della contrazione dei consumi anche lo scellerato aumento dell’iva dal 21 al 22%
Fino a qualche anno fa ad ogni cambio di stagione molti italiani rinnovavano il guardaroba. Ora non solo per l’abbigliamento, ma anche per tanti altri beni di consumo, si punta sempre di più sulle riparazioni e sul riciclo. Lo stesso vale oramai per gli elettrodomestici: se prima si rompevano si compravano quelli nuovi, ora invece si punta sulla riparazione.
E’ questo, in sintesi, lo scenario emerso da due indagini che Swg ha realizzato per conto della Cna, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Inoltre, per le riparazioni al fine di risparmiare cresce la tendenza a rivolgersi ai parenti, agli amici oppure ai vicini di casa. Questo perché si cerca di contenere oramai in famiglia le spese su tutto, anche per gli alimentari.
In merito la Federconsumatori prevede per il 2013 una contrazione degli acquisti di generi alimentari del 4,6% anno su anno frutto dei continui rincari generati anche dall’aumento dell’Iva dal 21% al 22% che l’Associazione bolla come insostenibile non solo per le famiglie, ma nel complesso per tutto il sistema Paese visto che il quadro macroeconomico continua ad essere allarmante.
Il Codacons, fortemente contrario all’aumento dell’Iva scattato dall’1 ottobre del 2013, ha inoltre lanciato l’allarme sulle utenze domestiche visto che, con l’emissione delle fatture dall’1 ottobre del 2013, si rischia di pagare con l’Iva al 22% anche i consumi antecedenti l’entrata in vigore dell’incremento dell’imposta sul valore aggiunto.
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