Il padre di Lionel Messi indagato per riciclaggio

Il padre di Messi accusato di riciclaggio di denaro del narcotraffico
Lionel Messi non ha bisogno di presentazioni, perché a ventisei anni è forse il giocatore più forte del mondo e sicuramente uno dei più titolati, grazie ai trofei vinti con il suo Barcellona e, soprattutto, ai quattro palloni d’oro assegnati fin qui in carriera.
Attualmente ai box per infortunio, e in lizza con Cristiano Ronaldo e Ribery per il prossimo pallone d’oro, a fare notizia nelle ultime ore non è il talentuoso Lionel, bensì suo padre Jorge, che riveste per il figlio anche il ruolo di agente. Jorge Messi era già salito agli onori delle cronache lo scorso settembre, quando fu pizzicato a evadere il fisco nella gestione delle finanze del figlio e fu costretto a versare un primo acconto di cinque milioni di euro per sanare le inadempienze fiscali commesse fra il 2007 e il 2009. Ora, però, i problemi per Jorge rischiano di essere molto più seri, perché secondo la gendarmeria spagnola l’uomo avrebbe contribuito a ripulire i soldi del narcotraffico e con questa accusa è stato indagato per riciclaggio di denaro sporco.
L’indagine, al momento ai primi passi, mira a stabilire le responsabilità di Jorge Messi, che secondo le prime indiscrezioni trapelate avrebbe sfruttato le iniziative benefiche a nome del figlio per riciclare i soldi legati al traffico di droga. Lionel Messi, oltre che per le sue prodezze sul campo, è conosciuto anche per le sue attività di beneficenza, con l’organizzazione di partite e concerti finalizzate a raccogliere fondi per i meno fortunati. Secondo gli inquirenti spagnoli il padre Jorge, con un ruolo da intermediario, avrebbe utilizzato questi eventi per riciclare soldi sporchi, intascando una percentuale fra il 10% e il 20%. I giocatori partecipanti a queste iniziative, fra cui il figlio, sarebbero all’oscuro di questa attività, ma sono stati ascoltati come testimoni. Fra questi figurano, oltre a Messi, Mascherano, Pinto e Dani Alves.
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