Debito pubblico italiano inarrestabile da Berlusconi a Letta, e con Renzi?

Il debito pubblico continuerà ad aumentare con Renzi? La reazione di Federconsumatori e Codacons alle riforme promesse dal presidente del Consiglio
Cambiano i governi in Italia, ma il debito pubblico non fa altro che crescere. Ai tempi del Governo Berlusconi il debito pubblico italiano pro-capite, neonati compresi, si attestava a 32.154 euro per poi salire a 34.250 euro con il Governo Monti nonostante i sacrifici e le manovre finanziarie lacrime e sangue. Stessa musica con il Governo Letta visto che si è arrivati ad un debito pubblico pro-capite pari a 35.058 euro.
A fornire questi numeri sono state l’Adusbef e la Federconsumatori in accordo con un’elaborazione effettuata su dati della Banca D’Italia. E con il Governo Renzi, il debito pubblico italiano continuerà a crescere? La domanda è d’obbligo visto che nel mese di gennaio del 2014 il debito pubblico italiano è salito a 2.089,4 miliardi di euro.
Secondo le due Associazioni occorre prendere in seria considerazione, ai fini dell’abbattimento del debito pubblico, le riserve auree della Banca D’Italia al fine garantire un futuro dignitoso alle nuove generazioni su cui grava attualmente il debito come un macigno.
D’altronde la montagna di interessi da pagare annualmente sul debito pubblico toglie risorse alla crescita, allo sviluppo ed agli investimenti con la conseguenza che ogni volta che si tenta di abbassare le tasse sorgono problemi, dubbi e difficoltà sulle coperture. Riuscirà il Governo Renzi a sostenere la crescita senza far aumentare il debito pubblico?
Ed intanto il Codacons, nel commentare i provvedimenti che il Premier Matteo Renzi intende approvare, ha chiesto che il costo dell’energia venga abbassato non solo alle Pmi ma anche alle famiglie. Inoltre la riforma del Fisco dovrà essere tale che finalmente in Italia le tasse si possano realmente pagare secondo il principio della progressività.
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