La pagina Facebook della Ferrari? ‘Rubata’ a un tifoso, che ora vuole il risarcimento



La pagina Facebook ufficiale della Ferrari è stata creata da un tifoso che ora rivendica il diritto ad essere pagato per le migliaia di ore spese a gestirla

pagina facebook ferrariIl marchio Ferrari è indubbiamente uno dei brand italiani più conosciuti nel mondo, sia perché le macchine del cavallino rampante sono fra le sportive più ambite, sia per gli appassionati che seguono le gesta delle rosse in Formula 1. Non c’è da stupirsi, quindi, che la Ferrari abbia tifosi in tutto il mondo e che con l’avvento dei social network abbiano cominciato a nascere quasi quotidianamente pagine a essa dedicate.

Una di queste negli ultimi tempi sta facendo particolarmente parlare di sé, in quanto il suo creatore, l’americano Sammy Wasem, ha deciso di avviare una causa civile contro la Ferrari, colpevole di aver “sequestrato” la pagina Facebook da lui creata qualche anno prima, per farne l’official fan page dell’azienda italiana sul social network.

 


Come riporta Repubblica, Sammy, allora quindicenne, aveva aperto una pagina Facebook dedicata alla Ferrari nel 2008 e, grazie anche a tanto impegno e passione l’ha vista crescere in maniera esponenziale fino ad arrivare, in pochissimo tempo, ad avere 500mila fan.

La Ferrari non ha tardato a notare la grande popolarità di questa pagina e dopo aver mandato una mail al ragazzo per complimentarsi, nel 2009, gli ha comunicato che per motivi legali doveva assumerne formalmente l’amministrazione, proponendo alla famiglia Wasem di trasformarla nella fan page ufficiale della Ferrari su Facebook.

Sammy e suo padre, appassionati di motori e piloti in corse amatoriali, hanno accettato di buon grado la proposta della Ferrari, commettendo tuttavia l’errore di non ufficializzare per iscritto l’accordo, visto che poco tempo dopo sono stati estromessi dalla gestione della pagina.

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La famiglia Wasem ora chiede il riconoscimento delle 5.500 ore spese a gestire la pagina, quantificato in undici milioni di dollari, mentre la Ferrari si difende sostenendo che la procedura di acquisizione della pagina è stata necessaria in quanto Sammy e suo padre utilizzavano indebitamente il marchio Ferrari per pubblicizzare eventi privati, decisione operata sulla base e nel rispetto delle regole di utilizzo di Facebook.

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