Ashya King, il bimbo col tumore al cervello inizierà la protonterapia

Importanti sviluppi nella vicenda di Ashya King. Il padre, testimone di Geova, ha dichiarato: l’essere un buon padre viene prima della mia religione
Parole pienamente condivisibili quelle pronunciate dal padre di Ashya King, scappato dalla clinica di Southampton con il figlioletto di 5 anni affetto da una grave forma tumorale cerebrale con l’aiuto della moglie.
Sembra che ora la vicenda stia avendo dei risvolti positivi, con l’inizio della tanta agognata terapia protonica, della durata di circa sei settimane presso un ospedale di Praga che potrebbe comportare secondo i medici un miglioramento nel 70/80 % dei casi.
Esistono quindi buone speranze per il piccolo che potrebbe vedere una riduzione della massa tumorale.
Speranze che difficilmente si sarebbero potute realizzare continuando la radioterapia classica annunciata già come rimedio poco efficace e in grado d’altro canto di causare gravi lesioni al cervello.
Le ultime parole della vicenda arrivano direttamente dal padre del bambino che ha dichiarato davanti ai giornalisti che l’essere un buon padre viene prima della propria religione.
Con queste parole tocca un tema abbastanza scottante per i Testimoni di Geova, accennando al fatto che in caso di bisogno sarebbe disposto a permettere che al figlioletto venga somministrata una trasfusione di sangue.
Questo tipo di terapia è assolutamente vietata agli appartenenti al movimento, che ritengono le trasfusioni di sangue una terapia inaccettabile a motivo di una lettura, talvolta criticata da più fonti come troppo letterale, che riprende alcuni divieti riscontrabili nell’Antico Testamento e in un passo del Nuovo Testamento.
Nessuna scappatoia pertanto per chi segue questo credo, ma Brett King ha rassicurato le migliaia di persone che stanno seguendo questa vicenda. “Sono un testimone di Geova, ma prima di questo sono un padre”.
Sono in molti ad augurarsi che la presa di posizione di quest’uomo possa incoraggiare sempre più persone ad agire prima quali essere umani, padri, madri o figli così da ricordare sempre quanto sia prezioso il dono della vita evidenziando che è sia ragionevole che in armonia con la volontà divina compiere tutto ciò che è in nostro potere per continuare a sostenerla.
I migliori auguri al piccolo Ashya e alla sua famiglia.
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