Ebola negli USA: peggiorano le condizioni di Thomas Duncan

Le condizioni di Thomas Duncan non sembrano migliorare. Il liberiano dovrà fare i conti con la giustizia per aver mentito nel questionario sanitario compilato a Monrovia.
Sembra proprio che la situazione Thomas Duncan, paziente liberiano che ha portato il primo caso di ebola negli USA, sia sempre più grave.
A dare la notizia è l’ospedale di Dallas che ha abbassato il suo stato clinico da “grave” a “critico”. Il liberiano, nel questionario che aveva compilato in aeroporto a Monrovia, aveva precisato di non avere avuto contatti con persone infette da ebola ma in realtà era successo quattro giorni prima.
Nello specifico aveva aiutato una coppia di amici a portare in ospedale la figlia incinta di 7 mesi. Adesso Duncan potrebbe fare i conti con la giustizia americana per aver mentito sul questionario sanitario.
A dirlo è Craig Watkins, procuratore di Dallas, dopo che le autorità liberiane hanno annunciato di avere le stesse intenzioni. Il liberiano ha avuto i primi sintomi il 24 settembre ma si è recato in ospedale (il Texas Health Presbyterian Hospital) il 26 dove lo hanno rimandato a casa senza riconoscere i sintomi del virus.
Ad essere sotto accusa quindi è anche l’ospedale che ha spiegato che si è trattato di un errore umano dei medici che hanno sottovalutato il rischio.
Nel frattempo un volo United Airlines proveniente da Bruxelles è atterrato a Newark dove gli ispettori Csc federali in tute anti-contagio hanno individuato un passeggero proveniente dalla Liberia con sintomi del virus. Il passeggero era insieme alla figlia che è stata fatta scendere dall’aereo insieme al papà.
Da Washington invece arriva una buona notizia: il paziente dell’Howard University Hospital non ha contratto il virus. Intanto in Sierra Leone, Guinea, Liberia, Nigeria e Senegal il bilancio è di 3.439 morti.
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