Tari e altre tasse locali troppo alte per le imprese del terziario

Tributi locali: Confcommercio e Codacons lamentano vistose iniquità a carico delle imprese
In Italia continua ad esserci a carico delle imprese, in materia di tributi locali, un’ampia variabilità degli importi da pagare non solo da Regione a Regione, ma anche all’interno dei Comuni di una stessa provincia nonostante le condizioni territoriali, la densità abitativa ed il tessuto impreditoriale siano similari.
Questo è quanto, tra l’altro, ha messo in evidenza nei giorni scorsi la Confcommercio che ha rilevato un carico fiscale sempre più pesante nel nostro Paese a carico delle imprese del terziario, ovverosia quelle che operano nei settori del turismo, del commercio e dei servizi. Questo perché, nel 2014, c’è stato il passaggio dalla Tares alla Tari che ha generato maggiori esborsi per il servizio urbano dei rifiuti. Stessa musica l’anno prima, nel 2013, con il passaggio dalla Tarsu alla Tares.
Le imprese più tartassate sono quelle della ristorazione, le discoteche, i negozi di ortofrutta ed anche i supermercati. Non hanno motivo per sorridere neanche i distributori di carburante che, con la nuova Tari, possono arrivare a pagare fino a quasi 5 mila euro.
Pure le famiglie in Italia hanno pagato di più per la Tari 2014 secondo il Codacons per un aggravio medio aggiuntivo pari a 44 euro che è frutto di aumenti medi del 15%. E se alla Tari si aggiungono gli aumenti dei pedaggi, dei servizi di trasporto, acqua, sanità, servizi bancari, rincari legati all’istruzione, all’Rc auto ed alle tariffe dei professionisti, la stangata annua complessiva è stata nel 2014 mediamente pari a 324 euro a famiglia.
loading...