Moringa oleifera proprietà, benefici e controindicazioni

Moringa oleifera: che cosa è? a che cosa serve? la possono prendere tutti? Scopri le risposte e altre informazioni leggendo l’articolo
Queto articolo nasce come risposta a tutti gli interrogativi posti nel sottotitolo, e quindi, per una questione logica partirà proprio con la definizione della Moringa oleifera. Quest’ultima è una pianta di origine indiana ma grazie all’esportazione oggi è coltivata e reperibile anche in altri paesi tra cui Africa, America ed Europa. E’ nota per le innumerevoli proprietà terapeutiche e nutrizionali, che si celano in tutti i suoi componenti quali radici, semi, frutti e foglie; quest’ultime, però a dispetto dei primi, sono più ricche in vitamina C, vitamine A, B, E e K, oltre che di ferro, potassio, calcio, selenio, fosforo, triptofano, magnesio, zinco, il che le rende utili nel trattamento di malattie come l’asma, il diabete, l’ipertensione, l’artrite, l’anemia, la bronchite, la dermatite, la tubercolosi, la menopausa, la tosse, le malattie cardiache e i problemi alla vista. Le radici, invece, hanno proprietà diuretiche, utili nel trattamento di problemi circolatori e nel regolare disturbi del sistema digestivo, come la costipazione e la diarrea. Per quanto riguarda i semi hanno proprietà antibatteriche e i suoi fiori, invece, fungono da antivirali.
La consumazione e i relativi effetti indesiderati sono le reali preoccupazioni di chi ha sentito parlare della Moringa e abbia intenzione di prenderla. Solitamente la Moringa si consuma sottoforma di integratori assumibili per via orale, ma c’è anche chi consuma i frutti e i semi come normale cibo. Tuttavia , è importante evitare di mangiare la radice e i suoi estratti . Queste parti della pianta possono contenere una sostanza tossica che può causare paralisi e morte. Infine, la dose di assunzione giornaliera raccomandata è di circa 6 grammi al giorno per un periodo massimo di tre settimane.
Infine, c’è da dire che è altamente sconsigliato per le donne incinte l’assunzione di Moringa, giacchè le sostanze chimiche presenti nella radice, come pure nei fiori e nei semi, inducono a contrazioni uterine, che potrebbero causare un aborto spontaneo.
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