Turismo macabro, la Foresta dei Corpi in Giappone, con corpi in decomposizione

E’ una delle mete turistiche più inquietanti dell’intero pianeta. Si tratta della Foresta dei Corpi, più precisamente nella foresta di Aokigahara
Una foresta rigogliosa e incontaminata che si estende per 3000 ettari, un ambiente che richiama tranquillità e pace, con i suoi sentieri appena accennati e con piante e animali che distraggono da tutto.
Peccato che se ci si perde nei meandri della foresta di Aokigahara, quello che si può trovare è tutt’altro che piacevole. Sembra impossibile che questa foresta alle pendici del monte Fuji, che non è altro che un insieme di caverne di ghiaccio, di rocce laviche e un verde dato dalla fitta e rigogliosa vegetazione, nonché il suo silenzio, la rendono uno dei posti più magici, vero paradiso per chi ama le escursioni e chi pratica ciclismo, anche se questi visitatori, temendo di perdersi, segnano il percorso con nastro adesivo e altri mezzi di fortuna che danneggiano la vegetazione, cosa poco gradita alle autorità visto che è zona protetta.
Un paradiso sulla carta, in quanto che questo luogo, all’apparenza un vero paradiso in terra, sia noto più che altro per il suo record di suicidi, tanto che nell’anno 2014 se ne sono registrati ben 110 e nel 2002 ben 78 corpi in avanzato stato di decomposizione sono stati trovati nel cuore della foresta. Il governo giapponese ha voluto arginare il fenomeno tempestando di cartelli per cercare di dissuadere gli aspiranti suicidi a non compiere l’estremo gesto.
Ai più sarà anche poco, ma la cultura giapponese è incentrata sul rigore e sulle regole. Oltre a questo, c’è disponibile una squadra di perlustrazione specializzata appositamente per i poveri uomini e donne che hanno deciso di farla finita nella foresta di Aokigahara, addestrati anche a trovare i corpi e a recuperarli.
Da questo è nata la superstizione, ossia che i poveri che si perdono nella foresta subirebbero il lavaggio del cervello dei Yurei, dei combattenti traditori che furono giustiziati nella foresta. Questo perché tante persone apparentemente senza problemi si sono suicidati, altri invece si sono sentiti depressi dopo che il silenzio assordante della foresta di Aokigahara era penetrato nella loro testa.
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