Elezioni comunali Gaeta, la rassegna stampa online. Cosimino Mitrano finisce su il Fatto Quotidiano

Rassegna stampa elettorale sulle elezioni amministrative 2012 a Gaeta
Siamo giunti a soli dieci giorni dalle elezioni comunali 2012 di Gaeta: il 6 e 7 maggio gli elettori saranno chiamati alle urne per il voto del sindaco e del consiglio comunale a Gaeta.
La città è invasa da manifesti e bigliettini, vele camioncini elettorali ululano attraverso megafoni invitando la popolazione ad accorrere ai comizi che gli otto candidati a sindaco, a turno, terranno nelle piazze cittadine dei quartieri più importanti.
Ma noi lasciamo perdere per un attimo lo scontro elettorale che si tiene dal vivo e vediamo invece cosa succede online.
Abbiamo parlato degli errori grossolani sui siti web dei vari candidati a sindaco di Gaeta (siti evidentemente scarsamente ottimizzati seo), e dei primi due articoli di Ludik sull’andamento di questa campagna elettorale.
Grazie al buon Ludik e ai suoi hashtag su Twitter #gaeta2012 vengo a scoprire dell’eco nazionale assunto dalle candidature a queste elezioni gaetane, grazie alla pubblicazione di un articolo, apparso oggi sul sito de Il fatto Quotidiano, riguardante il candidato del pdl, Cosimino Mitrano, favoritissimo e probabilmente già vincitore al primo turno.
Il riferimento, ovviamente è al caso Fondi, comune divenuto tristemente famoso in tutta Italia per le infiltrazioni mafiose.
[…]
Mitrano a Fondi ci lavora. E’ un alto dirigente del comune, fin dagli anni della giunta guidata da Luigi Parisella, il sindaco del comune pontino che rischiò il commissariamento con la pesante accusa di aver guidato una amministrazione permeabile alle cosche, salvato poi in extremis dal consiglio dei ministri.
Il nome di Cosmo Mitrano occupa ben cinque pagine della relazione della commissione di accesso che nel 2008 presentò le sue conclusioni all’ex prefetto Bruno Frattasi, oggi capo di gabinetto del ministro Cancellieri. Nessun reato contestato, ma una serie di ombre nella gestione della macchina comunale di Fondi che l’attuale candidato sindaco a Gaeta non ha mai spiegato completamente.
Cosmo Mitrano era stato chiamato nel 2004 nel comune di Fondi come dirigente del settore mense scolastiche. La commissione di accesso inviata dal prefetto nel 2008 gli contestò formalmente la gestione di alcuni servizi: “Ha consentito alla società Vivenda con contratto scaduto nel 2007 di proseguire di fatto il servizio” per un periodo di sei mesi; una mancanza aggravata dal fatto che “il comune di Fondi non ha mai richiesto il rilascio della dovuta certificazione antimafia” alla società Vivenda. Una dimenticanza? Forse, ma che non stupiva il candidato sindaco del Pdl al comune di Gaeta: “Il dottor Mitrano – spiegano gli ufficiali – ha fornito una dichiarazione nella quale afferma di non aver mai richiesto le certificazioni antimafia per gare o servizi da lui affidati per importi superiori alla soglia comunitaria”.
Le osservazioni non finiscono qui. Il candidato sindaco del Pdl a Gaeta avrebbe poi affidato alla società interinale Gevi – che ha attirato l’attenzione degli ufficiali di polizia inviati dal prefetto a Fondi – la fornitura di personale per il Comune; e ancora, avrebbe stanziato alcuni finanziamenti a una società sportiva di un consigliere comunale, nonostante questa fosse in debito con l’amministrazione. Peccati senza rilevanza penale, visto che nessun fascicolo è stato mai aperto nei suoi confronti; ma di certo una serie di fatti che mostrano il ritratto di un funzionario ben inserito nella macchina amministrativa del comune di Fondi, contestata poi dalla commissione di accesso voluta dall’ex prefetto Frattasi. Funzionario che oggi fa il salto verso la politica attiva, pronto a governare una delle città chiave del sud pontino, con grandi progetti di espansione del porto e un territorio che fa gola alle cosche ormai radicate nel Lazio.
Preoccupazioni o no, l’argomento è serio, come giustamente ribadito in un articolo di qualche settimana fa a cura dell’associazione Antimafia Caponnetto.
E di ombre e fantasmi di Fondi parla anche Ludik nel suo articolo, il terzo dedicato al voto per il sindaco di maggio 2012 a Gaeta.
[…]Quando nella sala – strapiena – dell’hotel Mirasole dove la coalizione di centrodestra “Per il bene di Gaeta” presenta il suo programma e il suo candidato sindaco, su un maxischermo viene proiettato un documento, una lettera di referenze, carta intestata del Comune di Fondi e firma del commissario prefettizio Guido Nardone, tutti si bloccano. Un prefetto, mandato in un Comune che rischiava di essere sciolto per mafia, che ringrazia il dirigente con cui aveva proficuamente collaborato. Cosimino Mitrano è quel dirigente e forse tra poco sarà sindaco di Gaeta in quota Pdl, ma adesso annuisce in un angolo, […] Ci spera Mitrano che questo “certificato antimafia” pronto all’uso, e già stampato sulle migliaia di copie del suo programma elettorale [..], faccia dimenticare quegli altri certificati antimafia che lui invece pare omettesse di chiedere alle aziende che facevano affari col Comune di Fondi.
Ci spera che l’onorabile firma di un Prefetto valga più delle tante foto col suo padrino politico Claudio Fazzone, senatore fondano del Pdl, che invece le firme le metteva per vergare centinaia di lettere di raccomandazione alla Asl. “Tanto lo so” – dice – “che queste chiacchiere giudiziarie non mi faranno perdere voti, ma la mia è una questione di onorabilità da difendere, io di fronte ai miei concittadini e ai miei figli voglio camminare a testa alta”.
Terminiamo, infine, questa rassegna stampa sulle elezioni amministrative di Gaeta con un articolo del sito imille.org sul caso della frammentazione del centrosinistra e sul caso del simbolo del Partito Democratico.
È la frammentazione a caratterizzare l’offerta politica della città delle carceri, dove sono ben otto i candidati al governo del comune e nessuno di loro è sostenuto dal simbolo del Pd che non riesce a presentare una sua lista. Eppure c’è un po’ di Pd dappertutto: Rosato, per esempio, l’unica donna concorrente alla carica di primo cittadino, attuale capogruppo del Pd in consiglio comunale; Di Maggio, consigliere provinciale eletto nelle file dei democratici ma oggi fuoriuscito dal gruppo, appoggiato da IDV, PSI, SEL, Sinistra Comunisti Italiani; un pezzo di partito (l’associazione Noi democratici Gaeta) anche nelle liste a sostegno del sindaco uscente ricandidato Raimondi. La destra si compatta invece attorno a Mitrano (Pdl, La Destra et alii). Per un totale di 400 candidati alla carica di consigliere comunale.
Che cosa è accaduto? Non si è riuscita a trovare una soluzione unitaria nel centrosinistra come a Sezze e Scauri, evidentemente, nonostante le forti pressioni del livello provinciale piddino. Sel e Idv hanno rifiutato di svolgere le primarie di coalizione aperte a diversi candidati del Pd e hanno trovato un accordo con un esponente del Pd poi uscito dal partito (Di Maggio).
Il Pd locale ha allora appoggiato la candidatura di Rosato, cui è stato poi negato dalla segreteria provinciale il simbolo dei democratici, secondo “una decisione straordinaria e dolorosa” – dal comunicato dei responsabili Forte e Moscardelli – “È stata messa in difficoltà l’immagine di tutto il partito che da qui ad un mese andrà al voto – continua la nota – Abbiamo preso atto delle indicazioni del Segretario Regionale (Enrico Gasbarra ndr.) di non consegnare il simbolo ove il PD non fosse stato nelle condizioni di concorrere ad una alleanza ampia”.
E insomma il risultato è che in uno dei centri principali della provincia di Latina il Pd non sarà presente sulla scheda elettorale – e fino a qui anche i militanti più fedeli potrebbero farsene una ragione – e che l’offerta del centrosinistra risulterà estremamente frammentata, indebolendo le possibilità di riuscita elettorale.
È in casi simili che il metodo delle primarie garantisce una via d’uscita, non per delegare le scelte difficili o deresponsabilizzare i dirigenti locali ma per poter comporre la coalizione con più possibilità di vincere le elezioni. [..]
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