E’ giusto scioperare?
Un anticipo di sciopero assurdo, ingiustificabile, selvaggio. E in una città come Milano, capitale economica del paese, il gesto è ancora più riprovevole. Perché se un krumiro è condannabile, lo è ancora di più lo scioperante che non rispetta le regole.
E quando lo sciopero è nei servizi pubblici, si crea il caos. Mettetevi nei panni dei pendolari, cari autisti miei: voi potete avere tutte le ragioni di questo mondo per incrociare le braccia, ma per una volta pensate alle persone che ogni giorno, da anni, prendono quel treno, autobus, tram. Quelle persone che fanno dei sacrifici per far coincidere i propri bisogni, le proprie abitudini, la propria vita ai rigidi orari del servizio pubblico. Non state trasportando bestiame o materiale di scarto di qualche industria, no.
Il vostro lavoro è una missione, rifletteteci. Da un vostro errore, o ritardo, possono scaturire assenze da lavoro, disguidi, penalità, salti di appuntamenti importanti, forse anche licenziamenti. E non voglio mettere in causa incidenti, che per fortuna sui mezzi pubblici sono abbastanza rari.
Ogni volta che mettiamo il piede sul predellino e timbriamo il biglietto affidiamo nelle vostre mani non solo la nostra vita, ma anche le nostre paure, le nostre speranze, i nostri progetti futuri. Noi non ci comportiamo sempre bene, questo lo ammetto e me ne scuso: molto spesso scarichiamo le nostre frustrazioni su di voi, lamentandoci del cattivo stato degli autobus o di ritardi che non derivano dalla vostra volontà, o più semplicemente, dei nostri problemi, che ingigantiamo allo scopo di liberarcene e di mollarlo al nostro confidente, cioè voi. Ma questo non significa che non dobbiate regalarci un po’ del vostro rispetto. E il gesto di oggi è uno schiaffo imperdonabile, che proprio non ci meritiamo.
Pensateci.
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