La Dieta a Zona: cos’è e come funziona

Spiegazioni utili su cos’è la dieta a zona e come funziona
In un mondo basato più sull’apparire che sull’essere, è basilare per una donna sentirsi bene e in forma. Sfogliando riviste patinate e accendendo la TV, siamo costantemente bombardati da celebrità dal corpo perfetto, donne che hanno partorito da poco che sono più magre e perfette di prima e gente sicura di sé che possa senza sosta sul Red Carpet.
Sorge spontaneo chiedersi come hanno fatto, in quanto noi comuni mortali non abbiamo la più pallida idea di come fare.
Diete giuste e diete sbagliate
Spesso si punta sulle diete fai da te, oppure di quelle pescate nelle riviste femminili: in entrambi i casi, possono insorgere dei problemi e forti carenze alimentari. Personalmente, come la maggior parte delle donne, mi sono ritrovata a provare e a leggere delle diete veramente assurde, come quella del minestrone, del gelato, quando la dieta giusta per le mie esigenze mi era stata rivelata a 15 anni, a scuola, dal docente di Scienze la dieta a Zona.
L’inventore della dieta a zona: Barry Sears
Prima di spiegarla più approfonditamente possibile, bisogna dire due parole sull’inventore della dieta a zona, cioè il Dott. Barry Sears, biochimico, il quale studiava da anni le varie sostanze contenute in ogni singolo alimento e medicinale per creare un farmaco anti infarto, in quanto tutti i maschi della sua famiglia sono morti dopo i 50 anni per questa causa.
Le caratteristiche della dieta a zona: le proporzioni degli alimenti
Dopo ore di studi, esperimenti e preparazioni varie, l’illuminazione: è il cibo il vero farmaco, e come un farmaco bisogna dosare gli alimenti in modo da assumerli nella proporzione 40-30-30, cioè 40% di carboidrati, 30% di proteine e 30% di grassi, per migliorare l’attività insulinica del nostro organismo e stimolare una sostanza chiamata glucagone, il quale porta a bruciare anche tessuto adiposo, quindi grasso superfluo.
Per calcolare il fabbisogno energetico, si faranno dei calcoli del fabbisogno proteico sulla massa magra in base a specifiche tabelle, che variano tra uomo e donna e a seconda dello stile di vita. Anche chi è seduto sul divano tutto il giorno può dimagrire.
Molti penseranno che si dovranno fare chissà quali rinunce, in realtà, si mangia più di prima, ottenendo i primi risultati in soli 15 giorni. In pratica, si deve mangiare ogni 5 ore, suddividendo i pasti preferibilmente in colazione, pranzo, merenda, cena e spuntino, divisi in blocchi, che a loro volta si suddividono in blocchetti: un blocchetto deve contenere 7 gr di proteine, 9gr di carboidrati e 3 gr di grassi.
Messa così, sembrerebbe che bisogna laurearsi in matematica e fisica per calcolare tutto ciò, ma grazie ai libri e ai siti dedicati a questa dieta, ormai diventata uno stile di vita, il calcolo può essere fatto molto semplicemente prendendo le misure del proprio corpo, confrontarle con le tabelle apposite e scoprire i valori necessari.
Sears comunque consiglia caldamente di non scendere mai sotto i 77 gr di proteine (quindi 11 blocchetti).
Ho acquistato il libro intitolato “Come raggiungere la Zona”, edito da Sperling Paperback, e devo dire che sono soldi ben spesi, perché si possono scoprire molte cose sul cibo, oltre che delle ricette niente male.
Sears elogia la dieta mediterranea, specie quella italiana, in quanto fa capire che non si tratta solo di pasta e pizza, ma che esistono piatti di carne e di pesce azzurro, quest’ultimo ricchissimo di Omega 3.
Si scopre che 250 gr di latte scremato o 180 gr di yogurt magro sono la soluzione ideale per uno spuntino, in quanto contengono il giusto apporto di proteine, carboidrati e grassi, che lo zucchero è considerato n carboidrato sfavorevole, che se non si ha a disposizione l’olio di oliva si possono mangiare mandorle, olive e addirittura l’avocado, ovviamente alle quantità indicate nel libro o nel sito.
Raccomandazioni quando si segue la dieta a zona
La parola d’ordine inoltre è variare, dalla colazione all’ultimo spuntino, bisogna cercare di mangiare cibi diversi. Oltre a ciò, si raccomanda di ridurre l’apporto di caffeina, di usare meno sale e di condire i cibi con le spezie essiccate e il dolcificante, i quali si possono usare a piene mani e di bere almeno due litri di acqua al giorno, che personalmente sostituisco con tè deteinato e infusi, da quando ho scoperto che il succo ACE lo si deve consumare con moderazione.
I primi tempi si tenderanno a pesare gli ingredienti, ma una volta abituati, si andrà ad occhio, usando il palmo della mano. E se capita che amici ci invitino a cena e non si può seguire questo regime alimentare? Nessun problema, anche se per un mese si dovesse smettere con la dieta, basta un solo pasto per rientrare in Zona. Personalmente, la faccio non solo quando voglio perdere peso, ma quando sono sotto stress, perché grazie a questo regime alimentare ci si sente sazi, in forma, senza stress e con tanta energia in più. Per facilitare gi adepti, esistono barrette, biscotti, proteine in polvere da aggiungere agli alimenti e quant’altro targato Zona, oltre a tanti libri di ricette dedicati a questa dieta, in modo che anche chi non ha tempo per fare i calcoli può godere della Zona.
Per approfondire, alcuni link utili sulla dieta a zona:
http://it.wikipedia.org/wiki/Dieta_a_zona
http://www.donnamoderna.com/salute/dieta-zona/foto-1#title
http://www.tuttasalute.net/15976/dieta-a-zona-pro-e-contro.html
_
http://www.vivailfitness.it/dieta_zona.htm
http://www.qnm.it/salute-e-fitness/dieta-a-zona-le-migliori-ricette-post-18281.html
http://www.massamagra.com/dieta-zona-come-funziona.htm
loading...
Pingback: Colazione dolce per chi segue la Dieta a Zona: budino al limone | immenso blog