Pensioni troppo basse rispetto all’inflazione, l’allarme delle associazione dei consumatori

Le pensioni non sono adeguate al costo della vita, sempre più pensionati non ce la fanno ad arrivare a fine mese: i rapporti di Adiconsum e Codacons
Si allarga sempre di più in Italia la forbice tra i redditi ed il costo della vita. L’inflazione colpisce tutti senza distinzioni, ma i più penalizzati sono i pensionati a partire da quelli che, con 500 euro al mese, o poco più, non riescono a far fronte mensilmente neanche alle spese per i mezzi di sussistenza.
L’Adiconsum stima che la perdita di potere d’acquisto per le famiglie più povere sia di circa mille euro l’anno in quanto i prezzi dei beni a più alta frequenza d’acquisto salgono sopra il livello medio dell’inflazione.
Sulla stessa lunghezza d’onda è il Codacons nel ritenere come le pensioni sotto i mille euro al mese, ai giorni nostri, siano da fame in quanto si fa fatica anche ad acquistare il cibo da portare in tavola.
Secondo il Codacons è un dovere morale quello di adeguare le pensioni a quello che è il reale andamento del costo della vita. Il giusto importo è di 1.400 euro, ovverosia pari a circa tre volte quello che è l’attuale livello minimo per le pensioni pagate dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps).
Così come per l’Associazione serve che le pensioni vengano rivalutate in base ad un indice creato ad hoc e non all’indice Foi, quello delle famiglie di operai e impiegati che è un dato medio e che quindi non tiene conto di quelle che sono le condizioni sociali e di reddito di milioni di pensionati.
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