Sprechi e inefficienze del trasporto pubblico in Italia: inchiesta shock. Bruciati 200 miliardi di euro all’anno



Sprechi nel trasporto pubblico: costano 6 miliardi in più agli italiani rispetto all’Europa

sprechi trasporto pubblicoIl trasporto pubblico urbano in Italia si caratterizza per sprechi e disorganizzazione: lo spreco costa 180-200 miliardi di Euro all’anno. E’ il risultato è stato presentato da Cassa depositi e prestiti, autore dello studio “Il trasporto pubblico locale: il momento di ripartire”.

Quali sono le cause dell’inefficienza più pesanti anche in termini economici?

  • 30-50 miliardi sono dovuti alla congestione del traffico urbano;
  • 20-30 miliardi sono legati a inefficienti misure di sicurezza;
  • 10 miliardi è lo spreco causato dall’inquinamento.

La questione non è solo economica perchè non impatta solo sulla spesa annua ma anche sul numero di incidenti stradali, sul livello di inquinamento e sulla salute dei cittadini. Inoltre, la ricerca dimostra che la disorganizzazione  dei mezzi pubblici costringe gli Italiani ad usare sempre più l’auto privata sia per spostamenti di lavoro che nel tempo libero, pagando un costo superiore di ben 6 miliardi di euro all’anno rispetto alla media dei cittadini europei.

Lo studio divide le cause in due categorie: cause interne (dovute a inefficienze dell’azienda deputata a gestire il servizio di trasporto pubblico urbano) e esterne (non dipendenti dall’azienda competente, ma legate alle caratteristiche della città). Può accadere nel caso di una grande città, infatti, che, nonostante la gestione del trasporto pubblico urbano sia ottimale, si possano verificare ingorghi e ritardi nei tempi di percorrenza quando il trasporto pubblico incontra il traffico legato a quello privato.

Cassa depositi e prestiti non si limita alla denuncia delle criticità del sistema ma adotta un approccio costruttivo, suggerendo le misure da adottare per risanare il settore:

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agire sulla governance delle aziende TPL. Attualmente le aziende sono dipendenti dalle autorità pubbliche sia economicamente che nella presa delle decisioni operative. L’effetto di questa ‘gerarchizzazione’ è una deresponsabilizzazione dell’azienda locale rispetto ai risultati del servizio: le inefficienze sono sotto gli occhi di tutti ma non si riesce ad individuarne l’autore. La soluzione è ridare alle aziende discrezionalità decisionale ed economica affinchè si sentano coinvolte direttamente nella produzione di risultati di qualità, si sentano libere di ridefinire i servizi e i costi, e siano dirette responsabili per l’eventuale inadeguatezza del servizio finale;

migliorare la qualità della mobilità locale. Si può intervenire in modo rapido ed economico: accertarsi del buon funzionamento delle corsie riservate ai mezzi pubblici per fare in modo che il TPL sia sufficientemente isolato rispetto a quello privato; sincronizzare meglio i semafori; perfezionare i sistemi di controllo del rispetto delle regole del Codice Stradale; revisionare le norme che regolamentano i cantieri per le manutenzioni stradali e le attività di carico-scarico merci.

Inoltre, Cassa depositi e prestiti evidenzia il parere della Commissione Europea che suggerisce all’Italia di adottare ITS (Intelligent Transport Systems), per arrivare a recuperare qualità nel sistema trasporti e risparmiare 25-30 miliardi di euro annuo. Un esempio di ITS: L’Electronic toll collection (ETC) in grado di eliminare le code ai caselli perché riesce a prelevare automaticamente il pedaggio quando i veicoli oltrepassino il casello alla normale velocità del traffico. Uno degli utilizzi più recenti di questo sistema è l’Ecopass a Milano, che, per entrare in zona ZTL, fa pagare un pedaggio ai veicoli che inquinano di più. Il presente commento, elaborato da assicurazioneauto.it, sito d’informazione sulla assicurazione auto e sulla mobilità, evidenzia anche la stima che, a seguito della sperata revisione del sistema di TPL, si possa:

– recuperare 11 miliardi di Euro,

– creare valore aggiunto per 17,5 miliardi,

– offrire nuovi posti di lavoro a circa 465 000 dipendenti.

Ci chiediamo, è utile investire sul rilancio del trasporto pubblico nel nostro Paese? Non ci sono più dubbi.

Scritto da Myriam Vegliante

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