Dieta mediterranea povera di vitamine. Ecco quelle che vanno assunte di più

Cibo italiano e carenza di vitamine. Ecco quelle che mancano nell’alimentazione tipica in Italia
Le vitamine sono indispensabili al sistema immunitario, eppure in Italia non tutti assumono le giuste dosi
L’Italia il paese dalla pasta e del mandolino, ma non di certo delle vitamine. Questo non sono io a dirlo, ma uno studio condotto diversi anni fa, dal quale è emerso che gli italiani assumono sì le vitamine ma non tutte e non nelle stesse quantità. E vediamo, quindi, quali sono quelle più assunte e quindi, per le quali si scongiura la ipovitaminosi ( carenza di vitamina) e quelle invece che creano i presupposti per la poc’anzi citata condizione. Le vitamine più assunte sono la vitamina A, E, B1, B2, B6 e B12; quest’ultima abbraccia anche l’altro verso, perché risulta mancante nelle dieta povere di alimenti di origine animale, ed è accompagnata dall’acido folico, molto poco consumato nel nostro bel Paese. Basta, infatti, pensare che alle donne gravide viene prescritto come integratore!
Come sappiamo i gruppi vitaminici non sono solo i sopracitati, ma si aggiungono le vitamine D, K, PP e l’acido pantotenico ( detto anche vitamina B5 o W); l’assunzione delle stesse non è stata dettagliatamente riportata, per il semplice fatto, che non è semplice stabilire le dosi raccomandate della vitamina D, giacché di solito il fabbisogno della stessa è coperto dall’esposizione al sole, ma allo stesso tempo ci sono persone che per insufficiente esposizione alla luce solare oppure di qualche altro problema di sintesi della stessa, sono costrette ad assumerla per via alimentare sottoforma di integratori.
Infine, lo studio ha rilevato un’altra grande differenza tra sud e nord, che riguarda l’assunzione della vitamina C! Pare, infatti, che sebbene il limite massimo di assunzione non dovrebbe superare la quantità di 60 mg/giorno, al sud l’assunzione giornaliera si aggira mediamente intorno ai 120 mg/g mentre al nord la stessa non supera la soglia dei 103 mg/g. C’è da aggiungere, infine, che l’elevata assunzione di questa vitamina, se non per ragioni terapeutiche, può comportare dei disturbi a livello gastrointestinale.
Quindi, in sintesi, noi italiani siamo più propensi all’assunzione di vitamina A, E, B1, B2, B6 e B12 e meno di acido folico, mentre amiamo mangiare cibi ricchi di vitamina C.
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