In aumento i suicidi per la crisi economica

Crisi, Impennata di suicidi per motivi economici: + 67,4% rispetto al 2013
Su questo blog torniamo a parlare di crisi economica, evidenziando un dato particolarmente preoccupante. Sono ormai all’ordine del giorno le notizie di cronaca relative a imprenditori o semplici dipendenti che si suicidano per problemi economici, ma un recente studio condotto dal Laboratorio di Ricerca Socio-Economica dell’Università degli Studi Link Campus University, per conto di Censis, ha evidenziato come nel 2013 in Italia 149 persone si siano tolte la vita per motivi riconducibili a problemi di soldi, ben il 67,4% in più rispetto all’anno precedente.
Un dato preoccupante, quello evidenziato dal Censis, e analizzando più a fondo lo studio si può notare come nel nostro paese la crisi sia ben lontana dalla conclusione. Alla base di questi suicidi, infatti, non vi è solo la mancanza di un lavoro, bensì l’impossibilità di sostenere le spese di una vita normale, tanto che nel 2013 è triplicato il numero di coloro che si sono tolti la vita pur avendo una occupazione, e che un suicida su due sia un imprenditore.
A preoccupare non è solo il numero dei suicidi, ma anche il dato relativo a chi ha provato a togliersi la vita, pur non riuscendoci. Rispetto al 2012, infatti, nel 2013 sono in aumento anche i tentati suicidi, con 86 persone che hanno provato a uccidersi per motivi economici (14 donne e 72 uomini), contro i 48 tentativi dell’anno precedente.
Effettuando un’analisi geografica del fenomeno la ricerca ha evidenziato che i casi di suicidio sono aumentati al sud, dove storicamente sono stati sempre pochi, ma nel nord-ovest il tasso di suicidi riconducibile alla crisi economica è addirittura triplicato, con una particolare concentrazione di decessi in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna.
Fonti:
http://www.affaritaliani.it/
http://www.ansa.it/
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