Studi di settore turismo, Pisa: i balneari chiedono revisione

Crisi per il turismo nell’estate scorsa, gli operatori balneari chiedono al Fisco la revisione degli studi di settore
La lunga crisi in Italia ha fatto aumentare i poveri ed anche i nuclei familiari che oramai fanno fatica ad arrivare a fine mese. Forse solo ora il Paese, in accordo con quanto riportato dall’Istat, sta lentamente uscendo dalla spirale recessiva considerando che per il primo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo italiano è atteso in crescita.
I consumi però rimangono ancora al palo anche per quel che riguarda il budget da destinare ai divertimenti ed agli svaghi. Un esempio lampante in tal senso arriva da Pisa dove i balneari operanti sul territorio hanno apertamente chiesto al Fisco di effettuare una revisione degli studi di settore.
E per farlo, in accordo con quanto riportato dalla Confcommercio, è stato inviato al Fisco ‘Estate 2014‘, un dossier con il quale si punta ad illustrare ed a descrivere dati alla mano come per gli operatori balneari di Pisa la scorsa estate sia stata disastrosa e caratterizzata, in particolare, da una caduta degli incassi pari anno su anno al 35%.
‘Estate 2014’, dossier redatto attraverso un’indagine a campione sul fatturato degli stabilimenti balneari pisani, è stato realizzato dalla Cna, dalla Confartigianato, dalla Confcommercio e dalla Confesercenti per chiedere al Fisco di rivedere gli studi visto che la crisi economica, unita alle avverse condizioni meteo, ha portato ad crollo degli affari sul litorale pisano che, tra l’altro, genera di norma un terzo circa del fatturato turistico annuo dell’intera provincia.
Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa, insieme agli altri rappresentanti delle Associazioni di categoria ha di conseguenza chiesto ‘allo Stato di dare un sostegno rivedendo l’applicazione degli studi di settore‘.
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