Friuli, l’orco e la Buca del Mare a Rosazzo



La buca del mare A Corno di Rosazzo, a una decina di chilometri da Cividale del Friuli, è una voragine misteriosa. Ecco la leggenda che parla delle sue origini.

orco-rosazzo

In Friuli Venezia Giulia, a una manciata di chilometri da Cividale, esiste un paese molto caratteristico chiamato Corno di Rosazzo.

I friulani lo chiamano anche Rosazzo, anche se è un vino bianco DOGC prodotto dai vitigni della  zona di Manzano, Cividale del Friuli e Corno di Rosazzo.

L’Abbazia di Rosazzo è il fulcro della produzione vinicola della zona: la conduzione dei vigneti presenti nell’edificio religioso è affidata all’Azienda Agricola Livio Felluga e il vino Rosazzo viene prodotto con uvaggio bianco a base Friulano, ma con Sauvignon, Pinot Bianco, Ribolla Gialla e Malvasia. Il nome ricorda la rosa, e infatti l’Abbazia è famosa per i suoi roseti antichi e moderni.

Le rose piantate ai piedi di vigneti e frutteti sono una efficace spia per parassiti e malattie delle piante. Ma oltre a queste meraviglie e all’atmosfera mistica del posto, a Rosazzo esiste una voragine particolare, chiamata Buca del Mare.

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Nessuno sa come si sia formata a Rosazzo la Buca del Mare, ma gli anziani del posto raccontano che tanti anni fa, l’Orcul, ovvero l’orco friulano, passava per il Bosco Romagno di Rosazzo. Vicino, viveva un avaro che viveva per i soldi. Appena vide l’Orcul, colse l’occasione per chiedergli di fargli guadagnare nuove ricchezze. In cambio, era disposto a dare in sposa sua figlia.

L’orco fu di parola, condusse l’uomo in uno spiazzo nel bosco e disse che avrebbe scavato per recuperare l’oro. Alla mezzanotte, l’uomo doveva essere di ritorno con la figlia. L’orco scavò unabuca profonda, tanto da scoprire l’inferno. Recuperò il tesoro e aspettò.

Ma l’avaro non aveva fatto i conti con sua moglie e le fate buone del Colle di San Biagio: elle riuscirono a far fuggire la ragazza senza destare sospetti.

L’Orcul, dunque, decise di tenere per sé l’oro. Combatterono, ma i due caddero nella voragine, insieme al tesoro.

Ancora adesso, gli abitanti di Rosazzo nelle sere di inverno, a mezzanotte, sentono uscire dalla Buca del Mare dei suoni simili a urla, a tintinnii di monete e lamenti.

Sono le anime dei dannati che cercano di attirare l’attenzione delle loro sofferenze lanciando le monete. Alcuni credono che siano le anime dei partigiani trucidati in questi boschi durante la guerra: una lapide lungo il percorso del parco naturale di Bosco Romagno di Rosazzo commemora il loro sacrificio.

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